Son passati solo dieci anni, ma sembra un secolo. Di questi tempi, nel 2005 si stava sulla graticola, tra la festa per la A conquistata sul campo nello spareggio col Perugia e l’inizio della tragica telenovela senza fine: la guardia di finanza in sede, la fideiussione falsa, la non iscrizione al campionato, i buchi di bilancio scoperti e mai colmati… E cresceva l’angoscia. Che cosa potevamo fare noi Cuori Toro per cercare di evitare l’atroce fine di un folle amore? Finché, in mezzo a decine e decine di proposte per iniziative più o meno realizzabili, sul forum (rovente come mai prima), quasi sottovoce qualcuno lanciò l’idea: “Perché non compriamo una pagina di quotidiano per gridare la nostra ansia, la nostra paura, la nostra disperata voglia di vivere?”.
E da lì, quella che era un idea appena accennata, come una valanga prese forza, con la moltiplicazione delle idee e delle proposte. Cosa facciamo, come la facciamo, in che modo ci organizziamo? L’unica cosa sicura era che la dovevamo fare in fretta. Così partirono i contributi, a pioggia, sul contenuto del messaggio. E in contemporanea si cominciò ad organizzare la raccolta di fondi per renderla realizzabile. E partirono i contatti con i media, per farla uscire. Furono giorni intensi quelli, tra promesse (mantenute) di versamento e caos creativo totale di proposte di testi e immagini. Ma pian piano la cosa si stava concretizzando e stava prendendo sempre più forza.
Con il contributo e la partecipazione di tutti si scelsero i contenuti e la forma, mentre l’aumentare dei fondi, faceva si che si potesse mirare in alto come veicolo della comunicazione. Ma il tempo stringeva e si doveva arrivare al dunque. Con un tam tam mediatico ci fu una concentrazione di risorse, a seconda delle proprie competenze: chi mise a disposizione le foto dal proprio archivio, chi si occupò della limatura del testo, chi del trattamento dell’immagine, chi della finalizzazione creativa dell’impaginazione della pagina. E ancora, a livello operativo, chi si prese carico della raccolta di fondi che stavano arrivando da tutto il mondo e chi tenne i contatti con le testate per riuscire ad avere il massimo impatto mediatico possibile. Tutto era già pronto per la pubblicazione ma, con un colpo di scena, la sera prima dell’invio del materiale per la stampa, arrivò (segreta) la notizia che saremmo riusciti a far pubblicare il nostro appello per la ricerca di un Presidente sul più importante quotidiano economico italiano. E quindi ancora (almeno per me), momenti febbrili per reimpaginare tutto sul nuovo formato con la paura di non fare in tempo. E invece il 9 luglio 2005 l’annuncio uscì, a pagina sette de Il Sole 24 Ore. Ma non solo. Come un sasso gettato in uno stagno, la notizia di una pubblicità creata, realizzata e pubblicata da parte di un gruppo di tifosi, fece il giro di tutti i media. Tutti i telegiornali RAI, Mediaset e La7 ne diedero notizia (StudioAperto anche un pochino di più, chissà come mai, con un servizio ad hoc girato al Fila…) e ci furono rilanci anche su una valanga di altri quotidiani, da La Stampa a La Repubblica, da TuttoSport a TorinoCronaca e molti, molti altri, in Italia e all’estero. Poi ci furono marce, fiaccolate, concentrazioni, presidi e scontri. Per due mesi in bilico tra disperazione e gioia. Ora non so se la nostra incredibile iniziativa sia servita direttamente a far scattare la molla dell’interesse in Urbano Cairo, oppure no. O possa aver anche solo contribuito a fargli sapere che eravamo ancora vivi. Quel che so è che nell’urlare “Presidente cercasi“, abbiamo ritrovato il nostro orgoglio di tifosi del Toro. Che non mollano mai.

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